Da dove vengono i cladodi Ficomore?

Una filiera virtuosa e circolare che trasforma lo scarto in risorsa

Le piante di Opuntia ficus indica Ficomore crescono spontaneamente nelle campagne siciliane, o sono coltivate in maniera del tutto naturale per ottenerne i preziosi frutti (la Sicilia è tra i maggiori produttori al mondo dei fichi d’India). Dopo la raccolta dei frutti, le piante vengono potate e private dei cladodi in eccesso, che diventano così un prodotto di scarto difficile da smaltire.

Da un’esperienza di economia circolare

È da questo scarto, così ricco di nutrienti utili, che nasce il progetto Ficomore. Non solo un prodotto appetibile sul mercato ma anche il motore di una filiera circolare a zero sprechi, un punto di partenza per nuovi cicli produttivi e una opportunità di reddito per i piccoli agricoltori di zone marginali, secondo i nuovi principi europei della bioeconomia e dell’economia circolare.

Dalle zone aride del sud

Il nome scientifico del fico d’India è Opuntia ficus indica: una pianta appartenente alla famiglia delle cactacee, originario dell’America Centrale e diffuso da secoli in tutto il bacino del Mediterraneo.

Attecchisce quasi ovunque, sopporta l’estrema siccità e mantiene un presidio di verde e di acqua anche nei luoghi più aridi. È capace infatti di prosperare rigoglioso in zone dove le piogge sono inferiori ai 400 mm l’anno e di sopravvivere comunque persino in luoghi ancora più secchi. La pianta è efficace anche contro l’erosione del suolo grazie alle tantissime radici ramificate necessarie ad assorbire anche la minima umidità presente nei terreni.

Il fico d’India ha anche la grande capacità di auto-rigenerarsi: un cladodio genera nuovi cladodi con le sue sole risorse.

Gli Aztechi consideravano il fico d’India una pianta sacra e ancora oggi i cladodi (nopales) sono un alimento base nella dieta del popolo messicano; vengono aggiunti alle insalate, nelle tortillas, o semplicemente grigliati. Sono così importanti in Messico da essere rappresentati sulla bandiera tricolore!

Dalle radici della cultura mediterranea

Anche nel Sud Italia e specialmente in Sicilia, la patria di Ficomore, la pianta di Opuntia ficus indica cresce spontaneamente da secoli e ancora oggi popola i suoi panorami più affascinanti, dalle campagne assolate al mare.

Anticamente, in Sicilia, si piantavano i fichi d’India intorno alle case come barriera contro il pericolo di incendi nelle stagioni secche (le piante sono costituite da acqua per il 90%) e si usava la mucillagine dei cladodi, un potente cicatrizzante, per curare le ferite e le ustioni.

Con le sue spine insidiose, contrapposte al verde intenso dei suoi cladodi, questi particolari rami-foglie, grossi, floridi e sinuosi, sono il simbolo di questa terra: apparentemente respingente e ostile, ha dentro una ricchezza tutta da scoprire.

Scopri perché il fico d’India fa bene